
di Alessandro Bocci
Nell’introduzione ad un suo saggio, Federico Rampini nota che “grazie” ed “Occidente” sono due termini che non sentiremo mai pronunciare insieme. Ringraziare l’Occidente sembra essere infatti un’oscenità.
Eppure non possono esserci dubbi sul fatto che senza la cultura, la tecnologia, la medicina e i nostri valori il mondo sarebbe un luogo ben peggiore di quello che è.
Nel settore primario, i fertilizzanti chimici, le sementi geneticamente modificate e le biotecnologie occidentali hanno permesso a tanti stati africani ed asiatici di sconfiggere la fame. Nel subcontinente indiano, le disponibilità alimentari si sono moltiplicate non grazie al sistema delle caste, ma alla presenza di multinazionali straniere.
Senza la rivoluzione industriale la stragrande maggioranza della popolazione vivente semplicemente non ci sarebbe, ma l’industrializzazione occidentale viene spesso presentata come la madre dell’ inquinamento del pianeta. In realtà, i modelli energetici preindustriali di Asia ed Africa erano ben più dannosi per l’ambiente. Se oggi il miliardo e mezzo di cittadini africani producesse energia con le stesse modalità con le quali veniva prodotta prima dell’arrivo degli europei sarebbe davvero la catastrofe ambientale. In Asia, il modello industriale sovietico ha prodotto un numero impressionante di disastri che non vale nemmeno la pena elencare. Basti pensare, comunque, all’inquinamento della penisola del Tajmyr o a quello della zona dell’ex lago d’Aral.
I medici occidentali, a partire da Jenner che introdusse il vaccino per il vaiolo e da Fleming che scoprì la penicillina, hanno introdotto innovazioni che hanno permesso l’allungamento della vita media, a livello planetario, di quasi cinquant’anni.
Eppure nelle università statunitensi, in primis quelle con rette a partire da novanta mila dollari annui, si raglia contro la nostra civiltà. Per non parlare di certi movimenti femministi, disponibili anche a manifestare al fianco di fanatici che mettono il burqa alle loro compagne. Per un numero crescente di persone andare a votare è semplicemente una scocciatura e le parole di Churchill che ci ricordava che la democrazia era la peggiore forma di governo eccetto tutte quelle sperimentate fino a quel momento sembrano essere completamente dimenticate.
Forse pensando all’Iran di Khomeini, nelle cui carceri si stupravano le donne che si ribellavano alla sharia, lo scrittore libanese Maalouf nota che tutti coloro che criticano l’Occidente vanno incontro a fallimenti clamorosi. È davvero anomalo e singolare che sia un intellettuale arabo a ricordarcelo. Noi invece preferiamo marciare per la pace, e incolpare i nostri governi di complicità in tutti i conflitti del mondo, senza riflettere sulla circostanza che se i giovani statunitensi avessero fatto la stessa scelta negli anni quaranta del secolo scorso oggi ci sarebbero ancora i nazisti.
